Marina La Palma

Il folklore popolare rappresenta un serbatoio inesauribile come a suo tempo ha ampiamente dimostrato il musicista ungherese Béla Bartók. Appare decisivo dosare le gradazioni dei diversi linguaggi, in questo caso il poeta sonoro riprende una nenia familiare, e mantenendo inalterato il testo, lo modella dentro la sua cifra poetica. Non sono canzoni, per l'uso leggero del ritmo musicale, sempre sotto dominio della parte lessicale.

Durante un tour di performance svolte insieme, erano i primi anni Novanta in un teatro hollywoodiano, abbiamo scoperto come la sua poesia sonora non è avulsa dall'aspetto performativo, ecco la differenza tra la poesia sonora (diretta solo all'ascolto) e la polipoesia che coinvolge più sensi.