Carlos  Estévez

Un poema sonoro va solo ascoltato, lo schema di esecuzione serve solo al performer per capire come agire dal vivo. Se non ha ancora memorizzato i passaggi si porti il fido foglietto sul leggio (meglio il primo caso). Estevez rappresenta la classica eccezione che conferma la regola. Scrive un libro dal titolo Oral con tante poesiole (nel senso della brevità) che poi interpreta oralmente, infatti l’editore vi ha allegato l’audiocassetta omonima. Non è la classica lettura di poesia, altrimenti non starebbe in questo archivio. Registro anzitutto uno scarto tra la scrittura tradizionale dello spagnolo e il modo in cui lui scrive, tanto che alla fine si vede costretto a stilare  un vademecum per spiegare il significato di alcuni segni ortografici stampati nel testo. Il secondo scarto viene dalla interpretazione orale che rende del tutto plausibile il modulo con cui performa, solo ascoltandolo ci rendiamo conti che quei segni stanno ad indicare la maniera especial de lectura. Non è necessario avere il testo sotto gli occhi come nel libretto dell’opera o forse sì, perché si prospetta una originale esecuzione di parole ispaniche, quanto meno inaspettata. Si avvera una continua incompatibilità tra le linee che leggiamo e come il poeta legge quelle linee, perché in effetti legge, pur con qualche tradimento lecito. A volte toglie le vocali, talora assomma coacervi sillabici, poi li spezzetta e ancora allunga i fonemi. Insomma compie tutte quelle operazioni così distintive della poesia sonora ma applicate ad una poesia scritta. «Oral – scrive lui stesso nella breve prefazione – porqué, a manera de partitura, este libro sólo pretende ser un soporte  para su ulterior manifestación fónica». A parte il termine partitura che abbiamo già detto perché non essere di nostro gradimento, è consapevole, ciò lo rende già poeta sonoro, che il libro non può essere che un surrogato perché la vera partita si gioca in ciò che lui chiama manifestación cui io appiopperei subito l’aggettivo vocorale.

Oral, Ediciones Botella al Mar, Buenos Aires, 1985. (Libro con audiocassetta)

Archivio 3ViTre di Polipoesia.