Mimmo Rotella

Il suo Manifesto dell'Epistaltismo degli Anni Cinquanta si colloca sulla scia lettrista e oltre. Il termine epistaltismo non vuol dire nulla, così come l'aggettivo epistaltico (chissà se le storiche divisioni della musica tracciate dal teorico Aristosseno in diastaltica-energia, sistaltica-snervante e esicastica-estasiante abbiano influito sul termine epistaltico?).

"Linguaggio epistaltico vuol dire inventare tutte le parole, svincolarle dal loro valore utilitario per farne dei razzi traccianti contro gli edifici decrepiti della sintassi e del vocabolario", e ancora "va eliminato il muro divisorio tra la musica e la poesia che sono essenzialmente la stessa cosa". Ascoltandolo in performance si capisce perfettamente perché avvenga tale fusione, in effetti, operando secondo quella maniera non c'è distinzione, mentre la distinzione esiste se si opera in altre direzioni come questa selezione abbondantemente dimostra.