Aleksej Krucenych

Dal nostro punto di vista, la figura più importante del Futurismo russo, colui che, per primo, ha saputo attraverso i suoi manifesti La Testura della Parola e La Fonetica del Teatro, entrambi del 1923, organizzare una teoria per la creazione di una parola nuova. Interprete d'eccezione di un linguaggio ricostruito con spirito transmentale, si concentra sulla smottologia (studio della fonetica), e parla con disinvoltura di una lingua costruttiva, che permetta al poeta lo sminuzzamento della parola vecchia, affinché essa possa diventare "elastica, fusibile e duttile".

È il motore immoto della poesia sonora, da lui discende tutta la gamma della sperimentazione fono-rumorica, soprattutto intuisce, attraverso l'individuazione della cine-parola, che solamente un linguaggio transmentale composto da fonemi, sillabe e lacerti di parole provenienti da diverse origini è in grado di reggere il ritmo della fantasia e la velocità del pensiero.