Massimo Mori

T'ai Chi Ch'üan è la parola magica per dare il giusto senso alla sua ricerca performativa, rigorosamente polipoetica per la netta preminenza lasciata all'oralità, anzi spetta proprio alla voce scandire i ritmi dell'evento, arricchito sempre da un'oggettistica pertinente, anche se l'elemento ieratico sopraccitato, infonde un'aura energetica che aleggia ovunque, movenze armoniche di sintonia tra il poema e il gesto, dove il silenzio della gestualità parla e la movenza linguistica danza.