Fernando Aguiar

Ammiratori delle sue performance soprattutto per la sua, rara, abilità nel costruire in scena il poema visuale, sin dalle sue prime apparizioni, storica quella al Centre Pompidou nei primi Anni Ottanta, si rivelò un costruttore di poemi visivi, ideatore e nel contempo operaio del suo progetto, forse la vera poesia-azione nel senso pieno del termine.

Un giorno, dopo un meeting a Lisbona, facendogli notare che era un vero peccato che lui non impiegasse la voce in performance, usava già di tutto ma non la voce. Dopo un po' di tempo invitato ad un festival di poesia che si teneva a Villa delle Rose, Bologna, e dopo averlo annunciato al pubblico, sfoderò dal vivo una serie impressionante di performance vocali, tutti restammo allibiti, finalmente Fernando aveva usato la voce, era nato un nuovo poeta sonoro, in una zona, quella portoghese, che fino ad allora, non aveva dato un grande apporto alla poesia sonora internazionale.

DAT dotazione Archivio 3ViTre di Polipoesia.